passaparola

mercoledì 2 aprile 2008

Tre anni dalla morte di Wojtila... Meglio non dare le cose per scontate

Sarà veramente andato in Paradiso questo Papa?



Sabato 2 Aprile, in serata, il papa Giovanni Paolo II bussa alla porta del cielo.
Dopo qualche istante la porta si apre.
Prima sorpresa e grande imbarazzo. Non si tratta di S. Pietro o della Vergine (bianca o nera) ma del Cristo in persona che apre la porta. Niente di strano, peraltro, avendo egli affermato: "Il sono la porta." (Giovanni 10.9)

- Buongiorno, mio Signore. Sono il papa Giovanni Paolo II, il santo padre che viene a te.

- Mi sorprende che tu dica di essere il papa, il santo padre, ma hai dimenticato cio' che dissi quando ero in terra: "Non chiamate nessuno in terra vostro Padre; perche' uno solo e' vostro Padre, colui che e' nei cieli." (Matteo 23.9)
Sono gli uomini che ti hanno dato questo titolo, ma ai miei occhi questo non ha nessuna importanza!

- Tu dimentichi, Signore, che io sono il tuo vicario.

- Ma come? Un vicario sostituisce un assente. Io non fui mai assente e in piu' vi ho inviato lo Spirito Santo. Io non vi ho mai lasciati orfani. (Giovanni 14.18)

- Pero', Signore, migliaia di persone si sono prosternate davanti a me.

- E tu li hai lasciati fare? Non sai che quando qualcuno volle prosternarsi davanti a colui che tu consideri come il primo papa, egli si oppose? (Atti 10.26)

- Signore, mi pare che tu dimentichi tutto cio' che io ho fatto per te. Ho fatto piu' di cento viaggi attraverso i cinque continenti, ho pubblicato quattordici encicliche, ho ......

- Sono nuovamente obbligato ad interromperti. Mi sembra che la tua teologia non vada d'accordo con le scritture. Sentimi bene: "E' attraverso la grazia che voi sarete salvi, per mezzo della fede. E tutto cio' non viene da voi, ma e' un dono di Dio.Non e' attraverso le opere che qualcuno possa glorificarsi." (Efesini 2,8-9)
Attento quindi a non glorificarti!

- Pero', Signore, io pensavo di fare bene.

- Sai bene che i viaggi costano cari. I miei spostamenti costavano assai meno. Io mi accontentavo di un asino, una Due Cavalli ti sarebbe stata piu' che sufficiente. Se mi ricordo bene, il tuo ultimo viaggio in Francia e' costato 5.120.000 franchi; non era ancora il tempo dell'Euro, potresti comunque sempre dividere per 6,5595.

- Signore, e' necessario che tu mi faccia entrare nel tuo cielo, in quanto milioni di pesone stanno pregando per la salvezza della mia anima.

- Tutto questo non mi sembra molto serio e trovo la tua argomentazione ridicola; non sei forse sicuro della tua salvezza?
E poi, ascoltami bene, da quando hai reso la tua anima, la mia decisione al tuo riguardo e' stata presa, conformemente alla mia santita', alla mia giustizia e al mio amore; qualche milione di preghiere non possono percio' modificare la giusta decisione di Dio.
- Certamente, Signore, tu conosci la Bibbia un po' meglio di me. E' vero, mi sono occupato dei problemi teologici della nostra chiesa e ho trascurato la tua Parola. Ma quanto meno, Signore, sono il capo di una importante organizzazione, sono il pastore dei pastori.

- Alto! Giovanni Paolo, sono nuovamente obbligato a ariprenderti.
Quello che tu consideri come il primo papa, e che tu avresti dovuto imitare, si chiamava semplicemente anziano, come tutti gli altri. (I Pietro 5,1)

- C'e' pero' qualcosa che dovrebbe farti piacere. Ho impiegato tutte le mie energie per il riavvicinamento delle religioni. Ricordati di Assisi. E' stato bello vedere dei cattolici, degli ortodossi, degli anglicani, dei protestanti, degli ebrei, dei musulmani, dei buddisti, degli induisti ed altri pregare insieme.

- Pregare chi, pregare cosa, pregare come? Lo sai, Giovanni Paolo, che questi assembramenti mi fanno orrore?
Sono veramente afflitto nel constatare che tu non conosci le parole solenni che io ho detto: "Io sono il cammino, la verita' e la vita. Nulla viene dal Padre se non attraverso me." (Giovanni 14.6)
Da allora il tuo cosidetto primo papa ha affermato la stessa cosa: "Non c'e' salvezza se non in Gesu". (Atti 4.12)

- Ma non ti ricordi piu', Signore, che tu dicesti un giorno a Pietro: "Tu sei Pietro e su questa pietra io costruiro' la mia chiesa".

- E' solo un gioco di parole - Pierre, pierre - che esiste solo in francese. Io parlavo in aramaico e quindi ho fatto la distinzione tra l'uomo Pietro e questa magistrale affermazione: "Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente". E' su questa fede, su questa roccia, che io e non tu, costruiro' la mia Chiesa.

- Ma io, il papa, sono il successore di Pietro.

- Ma Pietro non ha successori!

- Sono desolato, Signore, tutti i teologi giustificano il papato con questo versetto.

- Allora vediamo, Giovanni Paolo, tu fai parte di una setta che trae dei versetti fuori dal loro contesto. Prova a leggere il seguito in Matteo 16.23. "Allontanati da me, Satana! Tu mi scandalizzi perche' i tuoi pensieri non sono i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini".

- Mi sembra che tu dimentichi un'altra delle tue parole, Signore. In Giovanni 21.15-18 tu hai affidato a Pietro l'insieme dei cristiani.

- E' vero, Pietro aveva un ruolo nel contesto della giovane assemblea. Egli doveva, per qualche anno, vegliare sui nuovi convertiti, ma niente di piu'.

- Signore, ho dimenticato di dirti che io sono anche un sovrano politico. Sono alla testa di uno stato chiamato Citta' del Vaticano.

- Povero Giovanni Paolo, tu hai dimenticato ancora una volta le mie parole: "Date a Cesare quello che e' di Cesare ed a Dio quello che e' di Dio". (Matteo 22,21)
Non vedi dunque che il potere spirituale non ha nulla a che vedere con il potere temporale? Io lo avevo precisato chiaramente: "Il mio regno non e' di questo mondo". (Giovanni 18,36)

- Pero' il Vaticano e' bello, i suoi edifici sontuosi, le sue migliaia di ceri accesi, le sue vetrate e tutto quell'oro.

- Ancora una volta: tu non hai niente in comune con il tuo presunto primo papa, il quale non aveva ne argento ne oro. (Atti 3.6)

- Signore, tu non puoi almeno mettere in dubbio la mia grande pieta'. Ovunque dove sono andato mi sono sempre rispettosamente prosternato davanti alla statua della Vergine.

- Ma non hai ancora imparato, Giovanni Paolo, i dieci comandamenti? Ad esempio quello che afferma: "Tu non produrrai immagini scolpite e non ti prosternerai davanti ad esse". (Esodo 20:4-5)

- Ma Signore, erano le statue di tua madre, della Vergine, la nostra mediatrice.

- La mediatrice esiste in geometria, ma non in teologia e, tanto meno, nella teologia biblica (I Timoteo 2,5)

- Permettimi di insistere, Signore, erano statue della Santa Vergine.

- No, nessuna madre vuole essere rappresentata. D'altro canto tu non sai se essa era grande o piccola, bionda o bruna. Inoltre, dopo il mio concepimento miracoloso e la mia nascita, essa si e' sposata con Giuseppe ed io ho avuto almeno sei tra fratellastri e sorellastre.
Che bella famiglia! (Matteo 13.55-56)

- Vorrei almeno domandare alla Vergine di aprirmi le porte del cielo.

- Spiacente Giovanni Paolo, sono io che apro le porte.

- Tua madre si lascerebbe impietosire ed io potre andare in cielo. In fondo ho sempre venerato le sue statue.

- No Giovanni Paolo, io sono giusto ed applico il mio Verbo che afferma solennemente: "Fuori gli idolatri!" (Apocalisse 22,15)

- Allora, Signore, ti prego di mandare qualcuno in Vaticano che possa testimoniare queste cose in modo che essi possano evitare di finire in qualche luogo di tormenti.

- Essi hanno il Vangelo, che lo leggano, che lo meditino e che abbandonino tutte le usanze degli uomini. (Luca 16,27-31)


P.S.
- Tu puoi vedere, Signore, che dopo la ma morte, tutti parlano bene di me.

- Che disgrazia, quando tutti gli uomini dicono bene di te, cosi' come si comportarono i loro padri nei riguardi dei falsi profeti! (Luca 6,26)

- Hai visto la sepoltura grandiosa che hanno celebrato per me?

- Lasciate che i morti seppelliscano i morti! (Matteo 8,22)

(LUCIFERO, IL PORTATORE DI LUCE)