passaparola

martedì 20 maggio 2008

ITALIA INVASA DAI ROM? Leggete qui: In Ue sono 9-12 milioni. Circa 300 mila vivono in Francia, 300 mila nel Regno Unito (300 mila), 800 mila Bulgaria

Non esiste un’unica popolazione rom o “zingara” e non esiste soprattutto ancora un censimento ufficiale in Europa su di loro. Secondo gli studiosi, le popolazioni rom sono infatti una «galassia» di minoranze che però non hanno la stessa storia, né una cultura omogenea o un'unica religione. In comune hanno una lingua di ceppo indiano, anche se i diversi gruppi parlano dialetti con molte differenze, dovute ai molteplici prestiti linguistici mutuati dal Paese in cui si sono radicati. È difficile quindi stimare quante persone appartengano a questa galassia di minoranze. Si parla di dodici-quindici milioni di individui in tutto il mondo: la maggior parte vive in Europa di cui il 60-70% nei Paesi dell'Est.

In genere i rom provengono dall’est, mentre a ovest troviamo i sinti, i manus, i kale, i romanichals (o romanicèls), con esigue minoranze di rom. Si tratterebbe quindi di una «minoranza diffusa», dispersa e transnazionale. In questa situazione si complica quindi la definizione dei diritti dei rom. Secondo uno studio pubblicato da Aggiornamenti sociali, mensile gesuita, su scala nazionale, i rom e i sinti acquisiscono diritti esclusivamente come individui, quando sono riconosciuti cittadini di uno Stato (e risultano quindi «territorializzati», almeno a questa scala). I rom non hanno una patria comune, né tanto meno una terra promessa ove fare ritorno. Subiscono le conseguenze della concezione di Stato-nazione moderno che consiste nell'identificare luogo e cultura, intrappolando persone e istituzioni entro schemi territoriali che non permettono di rendere conto di tutte le situazioni.

In Europa si calcola che viva un gruppo di circa 9-12 milioni di persone e in qualche paese del centro e dell'est europa (Romania, Bulgaria, Serbia, Turchia, Slovacchia) arrivano a rappresentare fino al 5% della popolazione. In base alle informazioni che abbiamo a disposizione, si può dire che la Romania guida la classifica dei paesi con maggior numero di gitani: l'ultimo censimento ufficiale per la Romania (2002) parlava di una minoranza che si aggira tra il milione e 200 mila e i due milioni e mezzo. Seguono Bulgaria, Spagna e Ungheria a pari merito (800 mila), Serbia e Repubblica Slovacca (520 mila), Francia e Russia (tra i 340 e 400 mila; ma secondo il rapporto di Dominique Steinberger del 2000 in Francia vivrebbero almeno un milione di zingari, Regno Unito (300 mila), Macedonia (260 mila), Repubblica ceca (300 mila), Grecia (350 mila). L'Italia è al quattordicesimo posto con una stima, ufficiosa in assenza di un censimento, che si aggira sui 120 mila. Sappiamo che oggi quel numero è salito fino a 150-170 mila.

tratto da PEACE REPORTER

mercoledì 14 maggio 2008

Nessuno tocchi Travaglio!

Ci hanno tolto tutto. La dignità, la possibilità di avere un futuro, la speranza per quello che sarà. Ci hanno tolto la fiducia nel presente. Ci hanno tolto la memoria del passato. Ma non credevo mai che sarebbero riusciti a toglierci l' orgoglio di essere quello che siamo..
Non so quando né perché sia successo. Non riesco a capire se glielo abbiamo compiacentemente lasciato fare, o se, da soli, si sono arrogati il becero diritto di prendere a calci nel culo la nostra intelligenza. Fatto sta che è successo. E adesso tornare indietro sembra davvero un' impresa titanica. Sempre che si voglia tornare indietro.
Scrivo queste poche righe con una grande rabbia nel cuore; e le scrivo non da politico, o da giornalista. Le scrivo da cittadina che troppe volte ha visto il suo orgoglio buttato poco elegantemente nel cesso da tutta una schiera di personaggi che, certi forse della loro onnipotenza, decidevano, e decidono, cosa io debba sapere e cosa no. Cosa è giusto che io pensi e cosa no.
E visto che, secondo le loro menti eccelse, io non sono altro che un misero numero percentuale nel cinico mondo del mercato, spendono tutte le loro energie nel creare un universo meravigliosamente fittizio, dove tutto è bello, tutto è pulito, proprio perché niente è reale.
"Life in plastic is fantastic!"
Il male c'è quando vogliono che ci sia. Quando è giusto che ci sia! Quando decidono che dobbiamo spaventarci ed avere paura, allora ci mostrano quale grave pericolo minacci la nostra tranquilla, controllata, esistenza. Un pericolo, sia ben inteso, che solo loro hanno il potere di debellare.
Ma accade, a volte, che in questo spettacolo di Truman c'è qualcuno che prova a darci una scrollata, anche solo per mero rispetto della realtà delle cose. Naturalmente tacciarlo di mostruosa cattiveria sembra essere il minimo della pena. Ma adesso sono io a non voler più stare al gioco! Adesso, se permettete, per quel poco che possa valere, alzo la testa e dico la mia.
NESSUNO TOCCHI TRAVAGLIO!
Dopo la puntata di "Che tempo che fa", bufere e polemiche si sono abbattute sul panorama politico nazionale. Si parla addirittura di "Caso Travaglio". Perché?!?!!!!
Perché siamo arrivati al punto in cui quando un Giornalista fa il proprio mestiere si deve parlare di "caso"?!? Perché quando si dice la verità si rischia il linciaggio?!? Perché lo scandalo è stato Travaglio che ha rivelato la realtà delle cose, e non la realtà delle cose?!? E' davvero più grave che si dica che il presidente del Senato ha avuto rapporti con mafiosi che il fatto stesso che IL PRESIDENTE DEL SENATO HA AVUTO RAPPORTI CON MAFIOSI?
Tutti, dai politici ai giornalisti, si sono ancorati al fatto che Travaglio abbia paragonato Schifani alla muffa. Ma vorrei aiutarli a spolverare un pochino i cassetti della memoria...

"[...]la derisione e le offese rivolti a Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro, Rita Levi Montalcini, Sergio Pininfarina, Emilio Colombo, accolti tutti al grido di «venduti, venduti», «necrofori» e altri peggiori". (Curzio Maltese, 20-05-2006, in riferimento alle offese e ai fischi che dai banchi di Forza Italia si sono alzati contro i Senatori a vita, colpevoli il giorno prima di non aver fatto cadere il governo Prodi. vedi qui )

"Le urlano insulti in faccia a pochi metri di distanza - evidentemente in scrupolosa obbedienza a squallidi ordini ricevuti - ogni volta che Rita Levi Montalcini (qualche volta con gli altri senatori a vita ma spesso da sola) mette il voto di cui ha diritto a sostegno del governo." (Furio Colombo,11-10-2007. in un articolo in cui parla delle offese subite dalla Montalcini vedi qui)

«L’indirizzo lo conosciamo. Vogliamo consegnarle un bel paio di stampelle a domicilio». (Francesco Storace, leader de "La Destra", mentre si riferisce alla Senatrice a vita Rita Levi Montalcini)

"Il presidente della Repubblica Scalfaro è "una scoreggia fritta". Indro Montanelli "è un vigliacco, uno che ha tradito, fascista, razzista, antisemita. Sempre fascistissimo, nero come la pece! Un modesto giornalista, il più mediocre storico italiano. Adesso, fascista ancora, è guardato con tenerezza e ammirazione dalla sinistra che gli si è attaccata solo perché traditore... È il solito vecchio fascista che, nella sua turpe vecchiaia, sputa con impudicizia nel piatto in cui ha mangiato" (Vittorio Sgarbi 31-3 e 29-7-94).

Di cosa si è dunque macchiato Travaglio che altri, con ruoli ben più importanti del suo, non hanno fatto?
Ha detto la verità!
Da cittadina, da donna, da persona onesta, mi sarei aspettata che Schifani, seconda carica del MIO Stato, desse spiegazioni. Io pretendo che Schifani ci dia delle spiegazioni. E pretendo che chi sta all' opposizione alzi la voce e batta i pugni! Perché Schifani, purtroppo, volente o nolente, rappresenta anche me! Perché io non voglio che a portare la MIA bandiera e la MIA identità sia uno che ha avuto rapporti con dei mafiosi!
Perché questa non sono io e questa non è la mia Italia! Perché io non voglio QUESTA Italia. Il mio Paese è un posto meraviglioso, dove anche se difficile vivere, non si vorrebbe stare da nessun' altra parte. Il mio Paese ha fatto la storia della cultura mondiale. Il mio Paese è formato da gente che si incazza quando sente che in America l' Italia è solo "mafia e spaghetti". La mia terra è stata madre di persone che si sono battute per ciò in cui credevano. La mia terra ha visto nascere eroi di tutti giorni che come leoni lavorano per darci il diritto di essere quello che siamo. La mia Italia non dimentica. Non dimentica la storia. Non dimentica la Resistenza. Non dimentica il coraggio. Il mio Paese si regge anche e soprattutto grazie al sacrificio di chi, come Falcone e Borsellino, la mafia l' ha combattuta. Il mio Paese va avanti grazie a persone come Abate, Saviano, Gomez, che la mafia la raccontano. Il mio Paese è il Paese di Marco Travaglio.
Non voglio niente di meno, perché so che l' Italia, quella vera, non è niente di meno. E so anche che l' Italia, quella vera, non permetterà mai che si chiuda la bocca a chi ha fatto della verità il proprio mestiere; so che permetterà a professionisti come Travaglio di continuare a raccontare, perché di loro ha ardentemente bisogno. Io certe cose le so, le sento. Tutto il resto non mi appartiene. Non appartiene a nessuno di noi. QUESTA Italietta è roba loro. Riprendiamoci ciò che siamo.
NESSUNO TOCCHI TRAVAGLIO!

martedì 13 maggio 2008

Quando sono cambiate le cose?



Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948:

* art. 18: "Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione";
* art. 19: "Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere".

L'art. 21 della Costituzione italiana

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni".

Contro la Chiesa gerarchica di Ruini e Ratzinger Un 8 per mille democratico.

Firma e diffondi l’appello

"Di fronte all’offensiva clericale volta a limitare irrinunciabili libertà e diritti civili degli individui (che andrebbero invece decisamente ampliati), e alla subalternità e passività dello Stato nelle sue istituzioni parlamentari e governative, benché non credenti in alcuna religione, in occasione della dichiarazione dei redditi invitiamo tutti i cittadini democratici a devolvere l’otto per mille alla Chiesa Evangelica Valdese che le libertà e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si è impegnata ad utilizzare i proventi dell’otto per mille esclusivamente in opere di beneficenza e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa."

Paolo Flores d’Arcais, Umberto Eco, Margherita Hack, Vasco Rossi, Giorgio Bocca, Simone Cristicchi, Andrea Camilleri, Dario Fo, Michele Santoro, Oliviero Toscani , Franca Rame, Ferzan Ozpetek, Lidia Ravera, Umberto Galimberti, Lella Costa, Luciano Canfora, Bernardo Bertolucci, Mario Monicelli, Eugenio Lecaldano, Gennaro Sasso...

L'appello promosso da MicroMega è stato sottoscritto anche da personalità del mondo cattolico con questa nota aggiuntiva: "Noi cittadini cattolici, che tentiamo di testimoniare nella vita sociale ed ecclesiale un fedeltà la più coerente possibile al Vangelo e quindi critici e scandalizzati nei confronti di una politica dei vertici ecclesiastici sempre più tesa a usare il potere che deriva dal danaro, dalle clientele, dalle influenze politiche, dal dominio sulle coscienze per condizionare la politica degli stati e in particolare di quello italiano, riteniamo legittimo e forse doveroso negare a questo potere ecclesiastico il sostegno dell’8 per mille IRPEF."
don Enzo Mazzi, Giovanni Franzoni, don Vitaliano Della Sala, don Raffaele Garofalo, don Gianni Alessandria, don Roberto Fiorini, don Franco Barbero, Francesco Zanchini, don Bruno Ambrosini, don Aldo Antonelli, Domenico Jervolino, Giulio Girardi...

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